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25 Ottobre 2021 - Normativa

Congedi straordinari parentali – novità | Adlabor

E’ stato pubblicato sulla  Gazzetta Ufficiale n. 252 del 21 ottobre 2021 il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, con misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

Per quanto riguarda i congedi straordinari, segnaliamo in particolare che l’art. 9 proroga  al 31 dicembre 2021 la possibilità di usufruire di congedi per tutta la durata di:

  • sospensione dell'attivita'  didattica  o  educativa  in presenza del figlio;
  • infezione da  SARS-CoV-2  contratta dal figlio;
  • quarantena del figlio disposta dal Dipartimento di prevenzione  della  azienda  sanitaria  locale  (ASL) territorialmente competente a seguito di contatto  ovunque  avvenuto;
  • chiusura dei centri diurni a carattere assistenziale frequentati dal figlio disabile.

I congedi spettano a:

  1. lavoratori subordinati genitori con figli conviventi minori di 14 anni (o di qualsiasi età, se disabile in situazione di gravità): per il congedo, che può essere usufruito in forma giornaliera od oraria, i lavoratori avranno diritto:
  • ad un’indennità pari al 50% della retribuzione;
  • alla contribuzione figurativa;
  • divieto di licenziamento
  • alla conservazione del posto di lavoro.

In caso di figli di età compresa fra 14  e  16  anni,  uno  dei genitori, alternativamente all'altro, ha invece il diritto di astenersi dal  lavoro senza corresponsione di retribuzione o indennità nè  riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.

Per i giorni in cui un genitore fruisce del congedo (oppure  non  svolge  alcuna  attività  lavorativa  oppure  è sospeso dal lavoro), l'altro genitore non  può  fruire  del  medesimo congedo, salvo che sia genitore anche di altri figli minori  di  anni quattordici avuti da altri soggetti che non stiano fruendo di  alcuna delle stesse misure.

  1. lavoratori genitori iscritti in via esclusiva  alla  Gestione separata: hanno diritto a fruire, per le medesime ragioni sopra indicate e per i figli conviventi minori  di  anni 14 quattordici,  di uno specifico  congedo per  il quale  è  riconosciuta  una  indennità,   per   ciascuna   giornata indennizzabile, pari al 50% di 1/365 del reddito individuato ai  fini  del calcolo dell'indennità di maternità.
  2. lavoratori genitori autonomi iscritti all'INPS: hanno diritto a fruire, per le medesime ragioni sopra indicate e per i figli conviventi minori di  anni 14 quattordici, di un’indennità  commisurata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 50% della  retribuzione convenzionale  giornaliera  stabilita  annualmente  dalla  legge a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto

Per consultare il testo della norma citata, clicca qui:

https://www.adlabor.it/normativa/emergenze/misure-urgenti-in-materia-economica-e-fiscale-a-tutela-del-lavoro-e-per-esigenze-indifferibili-decreto-legge-21-ottobre-2021-n-146/

22 Ottobre 2021 - Normativa

Sicurezza sui luoghi di lavoro – modifiche al D.Lgs 81/2008 | Adlabor

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre 2021, il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 che apporta alcune modifiche al D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza del lavoro).

Segnaliamo in particolare all’art. 13 del decreto:

  • L’ampliamento delle competenze ispettive dell’INL Ispettorato Nazionale del Lavoro negli ambiti della salute e sicurezza del lavoro (comma 1, lettera c) 1 e comma1, lettera d) 3);
  • Il maggior presidio, su tutto il territorio nazionale delle strutture preposte ai controlli, con il Coordinamento di Asl e INL per l’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro svolta a livello provinciale (comma 1, lettera c) 3);
  • Il rafforzamento del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP) (comma 1, lettera b);
  • L’adozione del provvedimento cautelare della sospensione dell’attività imprenditoriale interessata dalle violazioni scatterà in presenza del 10% (e non più del 20% del personale “in nero”) (comma 1, lettera d);
  • Non sarà più richiesta alcuna “recidiva” ai fini della adozione del provvedimento che, pertanto, sarà subito operativo a fronte di gravi violazioni di prevenzione (comma 1, lettera d);
  • L’impossibilità, per l’impresa destinataria del provvedimento di sospensione, di contrattare con la pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione (comma 2).

 

Per consultare il testo del decreto, clicca qui:

https://www.adlabor.it/normativa/salute-e-sicurezza/misure-urgenti-in-materia-economica-e-fiscale-a-tutela-del-lavoro-e-per-esigenze-indifferibili-decreto-legge-21-ottobre-2021-n-146/

21 Ottobre 2021 - Interpretazioni

Greenpass50+ – Aziende con più 50 dipendenti – verifica automatizzata Green Pass – INPS | Adlabor

L’Inps sul proprio sito istituzionale ha pubblicato per le aziende private con più di 50 dipendenti la procedura “Greenpass50+”: il servizio che consente la verifica automatizzata del possesso delle certificazioni verdi Covid-19 (green pass) per l’accesso ai luoghi di lavoro.

Per consultare le funzionalità del servizio, clicca qui:

https://www.inps.it/prestazioni-servizi/verifica-del-green-pass-per-laccesso-ai-luoghi-di-lavoro

 

21 Ottobre 2021 - Interpretazioni

Distacco transnazionale dei lavoratori | Adlabor

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) con circolare n. 2 del 19 ottobre 2021 ha fornito chiarimenti operativi in merito alle novità contenute nel Decreto Legislativo n. 122/2020 in materia di distacco transnazionale dei lavoratori.

La circolare precisato dapprima che:

  • per “distacco a catena in entrata in Italia” si intende il distacco in cui il lavoratore è prima distaccato da una agenzia di somministrazione (impresa A) ad una impresa utilizzatrice (impresa B) aventi sede in uno stesso Stato membro o in Stati membri diversi, in ogni caso differenti dall’Italia (primo anello della catena) e successivamente viene inviato in Italia in virtù di un rapporto commerciale intercorrente tra l’impresa utilizzatrice straniera (B) e una impresa destinataria della prestazione di servizi avente sede in  Italia  (impresa  destinataria  C). Tale  rapporto  commerciale  non  può  consistere  a  sua  volta  in  una somministrazione di lavoratori, ma può integrare un contratto di appalto o un distacco infragruppo o presso filiale dell’impresa utilizzatrice (B) avente sede in Italia. (secondo anello della catena);
  • per “distacco a catena in uscita dall’Italia” si intende il distacco  del  lavoratore  in  Italia  in  esecuzione  di  una prestazione di servizi di somministrazione tra una agenzia di somministrazione distaccante (impresa A) con sede in uno Stato diverso dall’Italia e una impresa utilizzatrice (impresa B) avente sede in Italia (primo  anello  della  catena) seguito dall’invio da parte dell’impresa utilizzatrice avente sede in Italia (impresa B) del lavoratore distaccato presso un’altra impresa avente sede in altro Stato (impresa destinataria C) in ragione di un rapporto commerciale diverso dalla somministrazione di manodopera, ad es. appalto o distacco infragruppo (secondo  anello  della  catena)

Successivamente la circolare specifica;

  • i vari adempimenti a carico delle agenzie di somministrazione e dell’impresa utilizzatrici, sia straniere sia aventi sede in Italia;
  • le sanzioni in caso di mancato adempimento. In caso di riscontrata natura  fraudolenta  del  distacco  a  catena la responsabilità sarà addebitata, con l’applicazione delle previste sanzioni, a  tutti i soggetti coinvolti (agenzia di somministrazione, impresa intermedia, impresa destinataria);
  • la necessità di garantire al lavoratore straniero distaccato in Italia “le medesime condizioni di lavoro e di occupazione previste (...) per lavoratori  che  effettuano  prestazioni  lavorative subordinate  analoghe  nel  luogo  in  cui  si  svolge  il  distacco”, identificando tali condizioni in quelle “disciplinate  da  disposizioni normative e dai contratti collettivi di cui all’art. 51 del d.lgs. n. 81 del 2015, con esclusione dei contratti aziendali”;
  • le caratteristiche di liceità del c.d. “distacco di lunga durata”;
  • l’esclusione dall’applicazione del D.L. n. 122/2020 per il settore del trasporto internazionale su strada fino al 2 febbraio 2022, data entro la quale gli Stati membri devono provvedere al recepimento della Direttiva UE 2020/1057 del 15 luglio 2020.

Per consultare la circolare, clicca qui:

https://www.ispettorato.gov.it/amministrazione-trasparente/Personale/Documents/INL-circ-n-2-2021-modifica-discilpina-distacco-transnazionale.pdf

 

20 Ottobre 2021 - Normativa

Green Pass – Comunicazione di non possesso al datore di lavoro | Adlabor

La legge 87/2021 impone l’obbligo del Green pass per chiunque acceda ai luoghi di lavoro. Per agevolare l’organizzazione produttiva l’articolo 3 del decreto-legge 139/2021 ha stabilito che I datori di lavoro, per soddisfare specifiche esigenze organizzative volte a garantire l'efficace programmazione del lavoro, possono richiedere ai lavoratori che non possiedono il Green Pass di comunicare con preavviso, necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative, di non possederlo. Nulla si dice sulle modalità di tale comunicazione e sulla durata dell’assenza. Per evitare problemi organizzativi quali la presentazione in azienda senza preavviso di lavoratori originariamente sprovvisti di Green pass potrebbe essere consigliabile adottare un’idonea procedura di comunicazione che preveda un congruo preavviso per il rientro al lavoro dei dipendenti sprovvisti di certificazione verde.

 

 

D.L. 139/2021: Art. 3 - Disposizioni urgenti in materia di verifica del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 nei settori pubblico e privato

 “1.  Al decreto-legge 22 aprile 2021, n.  52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n.  87, dopo l’articolo 9-septies e' inserito il seguente:

    "Art.  9-octies (Modalita’ di verifica del   possesso   delle certificazioni verdi COVID-19 nei settori pubblico e privato ai fini della programmazione del lavoro). - 1. In caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l'efficace programmazione del lavoro, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni di cui   al   comma   6 dell'articolo 9-quinquies[1] e al comma 6 dell'articolo 9-septies[2] con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative.".

 

Per consultare il decreto clicca qui:

https://www.adlabor.it/normativa/emergenze/green-pass-decreto-legge-8-ottobre-2021-n-139/

 

 

[1] comma 6 dell'articolo 9-quinquies del decreto-legge 22 aprile 2021, n.  52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n.  87: La disposizione si riferisce all’impiego delle certificazioni verdi COVID-19 da parte dei magistrati negli uffici giudiziari.

[2] comma 6 dell'articolo 9-septies del decreto-legge 22 aprile 2021, n.  52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n.  87: “6. Il personale di cui al comma 1 [chiunque  svolge un’attività lavorativa nel settore privato ed accede ai luoghi in cui la predetta  attività  è  svolta], nel caso in cui comunichi di non essere in possesso della  certificazione  verde  COVID-19  o  qualora risulti privo della predetta certificazione al  momento  dell'accesso al luogo di lavoro, al fine di tutelare la salute e la sicurezza  dei lavoratori nel luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta  certificazione  e,  comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello  stato  di emergenza,  senza  conseguenze  disciplinari  e  con   diritto   alla conservazione del  rapporto  di  lavoro.  Per i giorni di assenza ingiustificata di cui al primo periodo non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati.”. La disposizione si riferisce all’impiego delle certificazioni verdi COVID-19 nel settore privato.

 

Comma 1 dell’art. 9-septies del decreto-legge 22 aprile 2021, n.  52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n.  87: “Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31  dicembre  2021,  termine  di cessazione  dello  stato  di  emergenza,  al  fine  di  prevenire  la diffusione  dell'infezione  da  SARS-CoV-2,  a  chiunque  svolge  una attività lavorativa nel settore privato e' fatto  obbligo,  ai  fini dell'accesso ai luoghi in cui la predetta  attività  è  svolta,  di

possedere  e  di  esibire,  su  richiesta,  la  certificazione  verde COVID-19 di cui all'articolo 9, comma 2. Resta fermo quanto  previsto dagli articoli 9-ter, 9-ter.1 e 9-ter.2 del presente decreto e  dagli articoli  4  e  4-bis  del  decreto-legge  1°  aprile  2021,  n.  44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76.”

 

19 Ottobre 2021 - Interpretazioni

COVID-19 – indennità per alcune categorie di lavoratori | Adlabor

L’INPS, con il messaggio n. 3530 del 18 ottobre 2021 (che fa seguito alla circolare n. 90 del 29 giugno 2021, alla quale rinvia per l’individuazione dei requisiti normativi previsti per le singole categorie di lavoratori), fornisce alle proprie strutture alcune indicazioni per la gestione delle istruttorie relative alle indennità COVID-19, previste dagli articoli 42 e 69 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 (c.d. decreto Sostegni bis) e cioè

a) alla concessione di un’indennità pari a 1.600 euro in favore delle seguenti categorie di lavoratori (art. 42):

  • dipendenti stagionali;
  • in somministrazione;
  • intermittenti;
  • autonomi occasionali;
  • incaricati alle vendite a domicilio;
  • a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • lavoratori dello spettacolo.

b) alla concessione di un’indennità una tantum pari a 800 euro in favore dei lavoratori agricoli a tempo determinato con almeno 50 giornate effettive di lavoro agricolo nell’anno 2020 (articolo 69).

c) alla concessione di un’indennità una tantum pari a 950 euro in favore dei pescatori autonomi, compresi i soci di cooperative.

Per consultare il messaggio 3530/2021, clicca qui:

https://servizi2.inps.it/Servizi/CircMessStd/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualUrl=/messaggi/Messaggio%20numero%203530%20del%2018-10-2021.htm

Per consultare la circolare 90/2021, clicca qui:

https://servizi2.inps.it/Servizi/CircMessStd/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualUrl=/circolari/Circolare%20numero%2090%20del%2029-06-2021.htm

15 Ottobre 2021 - Normativa

GREEN PASS -STRUMENTI E MODALITÀ DI RILEVAZIONE| ADLABOR

Con DPCM 12 ottobre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 ottobre 2021, sono state emanate disposizioni per l’integrazione del sistema di lettura e verifica dei Green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro. In particolare per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti (allegato H) non risultano ancora rilasciate modalità attuative.

Per consultare il DPCM clicca qui:

https://www.adlabor.it/normativa/protezioni-covid-19/decreto-del-presidente-del-consiglio-dei-ministri-12-ottobre-2021/

14 Ottobre 2021 - Interpretazioni

Green Pass – verifiche in ambito lavorativo e Garante Privacy – nuove modalità di verifica del green pass | Adlabor

Green Pass - verifiche in ambito lavorativo

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il 12 ottobre 2021 un DPCM con le modalità di verifica del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 in ambito lavorativo. Il decreto, non ancora pubblicato, interviene per fornire ai datori di lavoro pubblici e privati gli strumenti informatici che consentiranno una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni.

Tali verifiche potranno avvenire attraverso:

  • l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura;
  • per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC;
  • per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati sia pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC;
  • per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi operativi di gestione del personale e la Piattaforma nazionale-DGC.

 

Green Pass - Garante Privacy - nuove modalità di verifica del green pass

Il Garante per la protezione dei dati personali in data 12 ottobre 2021, ha espresso, in via d’urgenza, parere favorevole sullo schema di Dpcm che introduce nuove modalità di verifica del green pass in ambito lavorativo pubblico e privato.

Evidenziamo in particolare:

  • l’attività di verifica non dovrà comportare la raccolta di dati dell’interessato in qualunque forma, ad eccezione di quelli strettamente necessari, in ambito lavorativo, all’applicazione delle misure derivanti dal mancato possesso della certificazione. Il sistema utilizzato per la verifica del green pass non dovrà conservare il QR code delle certificazioni verdi sottoposte a verifica, né estrarre, consultare registrare o comunque trattare per altre finalità le informazioni rilevate;
  • i dipendenti dovranno essere opportunamente informati dal proprio datore di lavoro sul trattamento dei dati attraverso una specifica informativa;
  • per quanto riguarda le funzionalità disponibili sulla piattaforma NoiPa e sul Portale Inps dovranno essere adottate misure tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi presentati dai trattamenti. La verifica mediante interoperabilità applicativa sarà invece resa disponibile ai datori di lavori mediante un’apposita convenzione con il Ministero della salute.

 

13 Ottobre 2021 - Interpretazioni

Green Pass – FAQ sui DPCM | Adlabor

In attesa della pubblicazione ufficiale del DPCM contenente le linee guida sulle modalità di verifica del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 (Green Pass) in ambito lavorativo privato, firmato il 12 ottobre 2021, sono state pubblicate sul sito del governo le risposte alle domande frequenti sui DPCM riguardanti Green Pass e ambito lavorativo. Sintetizziamo le FAQ:

  • Come devono avvenire i controlli sul green pass dei lavoratori?
    Ogni azienda è autonoma nell’organizzare i controlli, nel rispetto delle normative sulla privacy e delle linee guida emanate con il DPCM 12 ottobre 2021. I datori di lavoro definiscono le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro, e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell'accertamento del possesso del green pass. Oltre all’app “VerificaC19”, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni. Tali verifiche potranno avvenire attraverso:

    • l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura;
    • per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC.
  • Come è possibile, per i soggetti che non possono vaccinarsi per comprovati motivi di salute, dimostrare di poter accedere al luogo di lavoro?
    I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID-19, dovranno esibire un certificato contenente l’apposito “QR code” in corso di predisposizione. Nelle more del rilascio del relativo applicativo il personale esente, previa trasmissione della relativa documentazione sanitaria al medico competente, non potrà essere soggetto ad alcun controllo.
  • I soggetti che hanno diritto al green pass ma ne attendono il rilascio o l’aggiornamento come possono dimostrare di poter accedere al luogo di lavoro?
    Per i soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde e che ne abbiano diritto, nelle more del rilascio e dell’eventuale aggiornamento, sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.
  • Quali provvedimenti deve prendere il datore di lavoro che accerta che il dipendente abbia effettuato l’accesso alla sede di servizio pur essendo sprovvisto di green pass? Quali sanzioni rischia il lavoratore?
    Il lavoratore è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass (nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta). Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio.
    Il datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa. Infatti il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass è soggetto, con provvedimento del Prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore.
  • Da chi devono essere effettuati i controlli sul green pass dei lavoratori che arrivano da società di somministrazione?
    I controlli devono essere effettuati sia dalla società di somministrazione, sia dall’azienda presso la quale il lavoratore svolge la propria prestazione.
  • I protocolli e le linee guida di settore contro il COVID-19, che prevedono regole sulla sanificazione delle sedi aziendali, sull’uso delle mascherine e sui distanziamenti, possono essere superati attraverso l’utilizzo del green pass?
    No, l’uso del green pass è una misura ulteriore che non può far ritenere superati i protocolli e le linee guida di settore.
  • È necessario verificare il green pass dei lavoratori autonomi che prestano i propri servizi a un’azienda e che per questo devono accedere alle sedi della stessa?
    Sì, tutti coloro che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato nelle sedi dell’azienda sono soggetti al controllo.
  • È possibile per il datore di lavoro verificare il possesso del green pass con anticipo rispetto al momento previsto per l’accesso in sede da parte del lavoratore?
    Sì. Nei casi di specifiche esigenze organizzative, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni relative al mancato possesso del green pass con il preavviso necessario al datore di lavoro per soddisfare tali esigenze.
  • Quali sanzioni rischia il datore di lavoro che non effettua le verifiche previste per legge?
    Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

Per consultare le FAQ clicca qui:

https://www.governo.it/it/articolo/green-pass-faq-sui-dpcm-firmati-dal-presidente-draghi/18223

 

 

12 Ottobre 2021 - Interpretazioni

Vaccinazione anti-Covid-19 – Esenzione – Circolare Ministero della Salute n. 35309/2021 | Adlabor

Il Ministro della salute con la circolare n. 35309/2021 ha fornito indicazioni sul rilascio della certificazione d’esenzione alla vaccinazione anti-Covid-19. Tale certificazione consente di accedere ai luoghi di lavoro senza Green Pass (ex art.  9-septies, comma 3, della L. 17 giugno 2021, n. 87).

Sintetizziamo i contenuti:

  • Chi rilascia la certificazione d’esenzione? : i medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.
  • Quando viene rilasciata la certificazione d’esenzione?: nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea. In generale una vaccinazione non deve essere somministrata quando è presente una controindicazione perché il rischio delle reazioni avverse è maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione.
  • In che forma viene rilasciata?: nelle more dell’adozione di un apposito DPCM che individui come trattare e verificare in modalità digitale le certificazioni di esenzione, le certificazioni possono essere rilasciata anche in formato cartaceo.
  • Cosa deve contenere?:
    • i dati identificativi del soggetto interessato (nome, cognome, data di nascita);
    • la dicitura: “soggetto esente alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Certificazione valida per consentire l’accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n 105”;
    • la data di fine di validità della certificazione, utilizzando la seguente dicitura “certificazione valida fino al _________”
    • dati relativi al Servizio vaccinale della Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale in cui opera come vaccinatore COVID-19
    • timbro e firma del medico certificatore (anche digitale);
    • numero di iscrizione all’ordine o codice fiscale del medico certificatore
  • Per quanto riguarda la gravidanza la circolare ha definito che: “la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 non è controindicata in gravidanza. Qualora, dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione.
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